Battaglia Felice
All’inizio del secolo Palmi diede i natali ad uno dei più grandi studiosi di diritto e di filosofia dei nostri tempi: Felice Battaglia.Sensibile e tenace, trascorse i suoi primi anni in questa città dove nacque il 23 Maggio del 1902 da Antonio e da Luisa Zetera. Fu il primo di quattro figli dato che dopo di lui nacquero Teresa ed i gemelli Francesco e Rosalia.A Palmi visse i primi sei anni perché poi, nel 1908 (anno del disastroso terremoto), la famiglia si trasferì a Roma.
Quì compì tutti gli studi, dalle elementari al ginnasio e dal liceo fino all’università (facoltà di giurisprudenza) laureandosi il 18 Dicembre 1925, a soli ventitré anni, col massimo dei voti e con la lode, discutendo una tesi in filosofia del diritto cui relatore fu Giorgio Del Vecchio.Con Palmi, però, i rapporti non furono mai interrotti e per la stretta amicizia che lo legava ad alcuni giovani e per gli articoli che spesso inviava a riviste ed a giornali del luogo. Durante questo periodo lasciò piccoli spazi ad un sentimento poetico che in lui albergava ma che col passare del tempo fu superato da altre passioni e da altre tendenze. Significativi, comunque, furono alcuni versi pubblicati sulle riviste ‘Ebe’ e ‘Calabria vera’ e la bella poesia dedicata ‘Alla sera’ apparsa sul numero unico stampato il 15 Ottobre del 1922 per l’inaugurazione del nuovo acquedotto palmese. Si ritiene opportuno riproporla nelle note(1) per la sensibile dialettica poetica che la caratterizza.L’anno successivo partecipò ad un concorso indetto dal ministero della pubblica istruzione, direzione generale belle arti, classificandosi al primo posto con i complimenti della commissione esaminatrice.Nel 1927, a seguito della pubblicazione della tesi di laurea su Marsilio da Padova, vinse il concorso bandito dalla “Rivista di diritto pubblico” mandando alle stampe l’anno seguente la seconda serie di questo studio col titolo «Marsilio da Padova e la filosofia politica del medio evo».Altri scritti sulla dogmatica e sull’etica confermarono la vasta preparazione e la profonda cultura del giovane Battaglia che già, con la pubblicazione de «L’Opera di Vincenzo Cuoco e la formazione dello spirito nazionale in Italia» aveva lasciato intravedere gli ampi orizzonti della conoscenza giuridica e filosofica.Nello stesso anno 1927 conseguì la libera docenza in Filosofia del diritto con unanimi consensi e nel biennio seguente tenne un corso all’università di Roma, dove già insegnavano Del Vecchio e Gentile.Nel 1929 pubblicò «La crisi del diritto naturale», un interessante saggio su alcune tendenze contemporanee della filosofia del diritto in Francia. Nel triennio 1930/1932 fu incaricato presso l’università di Siena per l’insegnamento della Filosofia del diritto nella facoltà di giurisprudenza e promosso per anzianità congiunta al merito a vice segretario. Nel 1932, nella stessa università, conseguì la cattedra per la stessa materia. Fu proprio in quest’anno che un suo saggio su «Diritto e filosofia nella pratica» destò vivo interesse tra gli studiosi del tempo dato che in questo studio erano stati approfonditi alcuni problemi dell’idealismo contemporaneo; di quell’idealismo dalla cui autocritica egli non respinse tutte le istanze, giungendo, secondo il filosofo Merlo, “a uno spiritualismo teistico”.Fu in quest’anno che si unì in matrimonio con Concetta (Tina) Saraz che gli fu compagna attenta e sensibile per tutto il resto della vita.L’anno seguente conferrmò la sua vasta cultura con l’Introduzione a «Le carte dei diritti» (Dalla Magna Charta alla Charta del lavoro), ristampata una prima volta nel 1947 in una edizione riveduta ed accresciuta e destinata agli studenti bolognesi caduti nell’ultimo conflitto mondiale. L’opera divenne quasi introvabile ma fu poi ristampata (nel 1998) a cura del consiglio dell’ordine degli avvocati di Palmi nella ricorrenza del ventennale della sua morte, coincidente pure con il cinquatesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti e della Costituzione italiana. Questa nuova edizione fu curata dal prof. Nicola Matteucci, lo stesso cattedratico che a lui subentrò nell’insegnamento della Filosofia morale che nel 1972 tenne il discorso celebrativo a Palmi nella sede del centro studi “Sades Sapientiae”.Nel 1936 pubblicò «Lineamenti di storia delle dottrine politiche» di cui se ne stampò una seconda edizione nel 1952.Dall’università di Siena si trasferì a Bologna (1938) per insegnare ‘Filosofia morale’ nella facoltà di lettere e filosofia tenendo contemporaneamente per oltre venti anni l’insegnamento di ‘Filosofia del diritto’ nella facoltà di giurisprudenza. In questo arco di tempo fu preside della facoltà di lettere e filosofia per due trienni consecutivi (1945/50) e per altri due trienni rettore (1950/56).Nominato nel 1958 presidente della federazione internazionale delle società di filosofia, ritornò nelle vesti di rettore, sempre nella stessa università, dal 1962 al 1968.Si spense a Bologna il 28 Marzo del 1977.Nel 1981 l’amministrazione comunale di Bologna volle ricordare la figura del grande studioso intitolandogli una strada e l’anno successivo, presso l’istituto di filosofia di quell’università, gli fu intitolata la biblioteca. Nel decimo anniversario della morte, poi, su iniziativa della stessa università, si svolse a Bologna un apposito seminario di studio sul suo secondo pensiero.La sua città, che nella vasta sala della biblioteca della casa della cultura custodisce il suo studio e tanti altri cimeli, gli ha intestato la strada principale antistante la stessa struttura. Nel 1990, inoltre, su iniziativa del locale liceo, si svolse un convegno sul tema ‘Dal filosofo all’uomo’ per ricordare “la figura e l’opera di Felice Battaglia, filosofo, spiritualista cristiano “(2)•Oltre i testi già citati intensa ed interessante fu la sua produzione lungo il corso di quei difficili anni che furono caratterizzati da due guerre mondiali e da una dittatura.La sua idea di base, come scrisse uno studioso palmese, era quella “di superare il primato delle scienze della natura e delle scienze fisico-matematiche per venire a riconoscere nella centralità la persona umana con tutte le sue implicazioni “(3)Nel 1936 pubblicò «Cristiano Thomasio, filosofo e giurista» e nel 1939 «Scritti di teoria dello Stato»; pubblicazioni dell’istituto di filosofia del diritto dell’università di Roma. Nel 1940 furono pubblicati due volumi sul «Corso di filosofia del diritto». Il primo riguardante i cenni storici ed il secondo relativo al concetto del diritto. Un terzo volume, riguardante “Il concetto dello Stato”, “Genesi ed evoluzione storica del diritto”, e “Il fondamento intrinseco del diritto: la giustizia”, fu pubblicato l’anno successivo.Il tema del diritto fu fattore essenziale che caratterizzò in modo particolare l’intera sua vita di studioso tanto che lo collocò “nell ‘ordine della persona, facendone il perno del processo mediante il quale ciascun individuo si scopre soggetto e si apre a relazioni via via sempre più ampie, destinate ad abbracciare, oltre i confini degli Stati, l’intera società del genere umano “(4)Un’opera straordinaria fu scritta nel 1942 per la R. accademia delle scienze di Bologna: «Il dogma della personalità giuridica dello Stato».Nel 1948 racchiuse alcuni concetti di storia secondo il Croce ed il Gentile ed altri problemi di storia in un interessante volume pubblicato col titolo «Il valore nella storia», ristampato successivamente nel 1955 e tradotto anche in francese. L’anno seguente, oltre «Saggi sull’utopia di Tommaso Moro», pubblicò la seconda edizione de «Il problema morale dell’esistenzialismo», interamente rifatta nel 1951, e «La filosofia del lavoro», tradotto in spagnolo, inglese e portoghese.Fu poi la volta di «Morale e storia nella prospettiva spiritualistica» (1953) e «I valori fra la metafisica e la storia» (1957) che non mancarono di fare apprezzare sempre di più le profondi doti culturali del Battaglia, particolarmente nelle specifiche materie del diritto e della filosofia. Interessanti saggi furono scritti tra il 1960 ed il 1963 per commemorare o ricordare personaggi illustri quali P. Agostino Gemelli, Gaston Berger, Luigi Sturzo, Enrico Redenti, Francesco Flora ed altri.Con la pubblicazione del volumetto sulla difesa della «Filosofia dei valori», contro il rifiuto che ne faceva Heidegger, venne completato il concetto di una filosofia spiritualistica dei valori in cui le soluzioni metafisiche non si dissociavano dal diritto nella concretezza storica in una aperta esigenza di spiritualità.Di questo periodo sono pure l’Introduzione all’«Antologia degli scritti politici» di John Locke (filosofo inglese vissuto tra il 1631 ed il 1704) e la lezione tenuta ad Assisi per il corso di studi cristiani su «La chiesa è cattolica perché risponde alle aspirazioni dei popoli».Tenne conferenze in varie università italiane e straniere le quali, quasi tutte, gli conferirono l’honoris causa per l’alta conoscenza della storia delle dottrine politiche e per la vasta cultura filosofica e giuridica.Fu socio dell’accademia nazionale dei Lincei e membro e socio fondatore del comitato direttivo del centro studi filosofici cristiani di Gallarate oltre che componente del consiglio di amministrazione e direttore scientifico di studi sociali presso l’istituto Luigi Sturzo. Fu pure direttore dell’istitut international d’etudes europèennes A. Rosmini di Bolzano. Pronunciò alcuni significativi discorsi in occasione di particolari ricorrenze: nel 1963 nell’aula magna dell’università di Bologna per il I° simposio di studio sull’evoluzione di Bologna e della sua regione; nel Maggio 1969 all’accademia nazionale dei Lincei nella seduta a classi riunite in occasione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo; nel Giugno 1969 alla tavola rotonda del teatro Eliseo di Roma sulla riforma universitaria.Il suo nome e le sue opere sono citati in moltissime enciclopedie italiane e straniere.Fu insignito della medaglia d’oro di benemerenza della scuola della cultura e dell’arte, di quella di benernerenza della provincia e dell’istituto italiano delle professioni delle arti e delle scienze.Oltre le opere citate ne scrisse tantissime altre tra cui molti saggi su temi di attualità, sul marxismo e sull’esistenzialismo. Scrisse pure su molti giornali e su tante riviste scientifiche. Innumerevoli, inoltre, furono le partecipazioni in commissioni ed enti tanto in Italia quanto all’estero. Precisò a tal proposito la signora Battaglia che “per essere esaurienti e documentati su tutto, dati gli incarichi da lui ricevuti e assolti, comporterebbe un impegno notevole e a lungo termine”(5).Nel 1963 la città di Reggio Calabria (Lions Club International) conferì il bergamotto d’oro allo “studioso illustre, allo scienziato di chiara fama internazionale che con la sua feconda prodigiosa opera ha onorato nel mondo la cultura, la scienza e il nome d ‘Italia.., ed ha onorato, la sua terra, la sua Palmi la sua Calabria; quella Calabria che, nonostante la lontananza e la lunga assenza Egli, figliolo devoto e memore, ha sempre avuto nel cuore”, tanto da menzionarla nel suo testamento morale redatto un anno prima della sua morte. “Terra meravigliosa che pagò il tributo di tanta bellezza, in quanto, per volger di tempo, incuria di uomini e sovvertimenti tellurici portarono devastazione e morte ove dianzi era splendore di vita civile, iniziativa di cultura”(6) Per gli stessi motivi nel 1968 gli fu conferita la targa d’oro del premio “Cenide” di Villa San Giovanni. Commemorazioni in suo onore furono fatte nel 1977 a Roma, presso l’accademia nazionale dei Lincei, nel 1978 a Bologna, all’accademia delle scienze ed a Modena all’accademia di scienze lettere e arti, e nel 1979 ancora a Bologna con una memoria del prof. Polato, all’accademia delle scienze.Palmi lo volle onorare in vita, per il compimento del suo settantesimo anno di età, unitamente all’altro illustre palmese: Domenico Antonio Cardone con il quale fu legato da una sincera amicizia. E lo fece il 17 Dicembre, appunto del 1972 quando, in collaborazione con la società filosofica Calabrese, cui il Cardone ne era il presidente, gli consegnò una medaglia d’oro, proprio nel momento in cui egli si adoperava a completare il quadro di una filosofia spiritualistica dei valori, in cui le soluzioni metafisiche non si dissociano dal rispetto della concretezza storica in una aperta esigenza di spiritualità”(7). La partecipazione della cittadinanza fu immensa e tantissime furono le Autorità intervenute. Calorose furono le manifestazioni d’affetto e di simpatia, oltre che di riconoscenza per il contributo dato a così complesse discipline anche per il prestigio apportato alla colta Calabria ed alla città di Palmi in particolare.Oltre il lungo elenco di onorificienze e di benemerenze, accennato anche dalla moglie, si segnalano:Cavaliere di gran croce dell’ordine al merito della Repubblica italiana;Commendatore dell’ordine della corona d’Italia e dell’ordine al merito del Cile;Cavaliere dell’ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro;Cavaliere dell’ordine di S. Gregorio Magno (classe civile);Cavaliere di gran croce all’ordine di Alfonso il Savio;Commendatore dell’ordine di Polonia restituita;Grande ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica italiana;Ufficiale dell’ordine della corona d’Italia;Ufficiale dell’ordine di Leopoldo II del Belgio;Ufficiale della legion d’onore di Francia;Commenda dell’ordine di Isabella la cattolica di Spagna;Dottore honoris causa dell’università di San Paolo (Brasile), della California university (Berkeley), della university Johns Hopkins di Baltimora, della universidad de Salamanca (Spagna), della California university di New York, della università di Montpellier.Fu socio di tantissime accademie ed altri enti:Socio onorario nell’associazione italo americana; socio d’onore all’accademia nazionale di scienze lettere e arti di Modena, della società filosofica calabrese e della sociaded espanola de filosofia juridica; socio nazionale all’accademia pugliese delle scienze; socio effettivo all’accadema dei fisiocratici di Siena ed all’accademia delle scienze dell’istituto di Bologna; socio corrispondente della società storica di Alessandria e dell’accademia peloritana di Messina; socio della International Vereinnigung fur Rechtsùund sozial philsophie; della società philosophique di Lovanio; della Real academia de Ceucias Morales Y politicas di Spagna e della akademia det Wisseusechaften un literatur di Magonza; dell’accademia brasiliana di scienze sociali e politiche; membro d’onore della società filosofica calabrese ed effettivo della deputazione di storia patria per la Toscana e per l’Emilia Romagna; della consulta didattica nazionale e della commissione per l’esecuzione dell’accordo culturale italo-belga; membro e socio corrispondente dell’accademia cosentina; consigliere dell’istituto nazionale sul rinascimento e presidente della società italiana di filosofia. Per varie sessioni fu membro del consiglio superiore della pubblica istruzione e per due anni presidente. Per due sessioni fu pure vice presidente di un organismo di consulenza dell’Unesco: “Conseil International de la philosophie et des sciences humaines”.Sulle vicende storiche del pensiero filosofico del nostro secolo egli apportò contributi determinanti per “originalità e vigore a quel processo di svolgimento del neoidealismo italiano in direzione spiritualistico-cristiana che ha contrassegnato per taluni rilevanti aspetti la storia del pensiero contemporaneo “(8)Tantissime biografie, tante critiche e molti suoi saggi furono inseriti nell’enciclopedia del diritto, nell’enciclopedia filosofica e nell’enciclopedia italiana, oltre che nell’importante dizionario di politica.La vastissima produzione dei suoi scritti è raccolta in un volume pubblicato dal Polato nel 1987 col titolo «Bibliografia degli scritti di Felice Battaglia». Tra essi, oltre quelli già citati, si indicano:- «La concezione speculativa dello Stato», del 1935;- «Il pensiero giuridico e politico di N. Cusano», del 1935;- «Enea Silvio Piccolomini e Francesco Patrizi» due politici senesi del quattrocento, del 1936;- «Corso di filosofia morale», una serie di dispense di complessive 418 pagine pubblicate per l’anno accad. 3 8/39;- «Cenni storici intorno al concetto di lavoro», del 1950;- «Economia e diritto morale», una raccolta di scritti editi in tempi diversi pubblicata, a cura dei suoi allievi, in occasione del suo 70° compleanno.Pubblicò pure, a serie, le lezioni tenute nell’università di Bologna per gli anni accademici compresi dal 1940 al 1952 sui seguenti argomenti:- «L’origine dei concetti etici nella Grecia antichissima»;- «Le idee morali e politiche dei grandi pedagogisti dell’umanesimo»;- «L’etica del lavoro»;- «Nota sul pensiero politico di Dante», ristampato col titolo «Impero, chiesa e stati particolari nel pensiero di Dante»;- «L’esistenzialismo e il problema morale»;- «Arte e moralità».Innumerevoli, infine, gli articoli scritti per molte riviste e giornali italiani e stranieri.Tratto da UOMINI DA RICORDARE Bruno Zappone giugno 2000 Ed. AGE1) Alla Sera:“Sempre a me cara, o pallida sera, discendi con l’ombre:affaticata anela l’anima mia ti attende.Ecco: nel ciel di Sicilia ti chiama con tremula lucemesta la prima stella.. .Esper brilla... vieni.Un altro giorno è andato, fuggito lontano; per sempre!solo un ricordo ormai, solo un ricordo resta.Sovra le morte speranze distendon le nubi un velonelabile e vi gittano fior di viola e rosa.Un altro giorno è andato nel flutto infinito del temposeco portando l’urna de le cadute gioie”.2) S. Salerno, in Calabria n. 59, Aprile 1990. pag. 125.3) Rocco Gambacorta, in Banca Popolare Coop. Palmi N.3/1994, pag. 37.4)Alberto Scerbo. Felice Battaglia, La centralità del valore giuridico, ediz. scient. ital., NA., 1990, 4^ di copertina.5) Da una bio-bibliografia di Concetta Saraz Battaglia del 1982.6) S. Salerno c.s., pag. 126.7) Dall’opuscolo edito dal Comune di Palmi nel 1972 per il 70° compleanno del prof Felice Battaglia e dell ‘avv. Domenico Antonio Cardone.8) Franco Polato. La bibliografia degli scritti di Felice Battaglia, Ediz. Clueb, Bo., 1987, pag. 13.